Comunicato stampa CVS – Sinodo 2024

Partecipazione, decentramento, donne: Il cammino del Sinodo prosegue con rinnovato slancio

Con la Messa conclusiva presieduta da Papa Francesco, domenica 27 ottobre si è chiuso il Sinodo dei Vescovi sulla sinodalità, al quale hanno partecipato pure donne e uomini non Vescovi. I tre partecipanti provenienti dalla Svizzera, Mons. Felix Gmür, Helena Jeppesen e Claire Jonard, si dicono soddisfatti del contenuto del documento finale.

I battezzati residenti in Svizzera hanno preso molto seriamente il Processo sinodale indetto tre anni orsono da Papa Francesco. Dopo numerosi incontri a livello parrocchiale e diocesano, guidati dallo Spirito Santo, il 30 maggio 2022 si tenne, all’Abazia d’Einsiedeln, l’Assemblea sinodale svizzera. L’incontro si prefiggeva lo scopo di sintetizzare i rapporti scaturiti dalla Fase diocesana del Sinodo in una relazione nazionale. In seguito, alcuni delegati dalla Svizzera hanno partecipato all’Assemblea sinodale europea tenutasi nel febbraio 2023 a Praga. A questa, è seguita poi la riunione dei Vescovi di Belgrado e, infine, un incontro a livello continentale europeo a Linz, volto a preparare la Sessione conclusiva del Sinodo della sinodalità.

Prima di giungere a Roma ad inizio ottobre, queste iniziative svizzere hanno già dato i loro primi frutti. Infatti, molti luoghi hanno potuto sperimentare e far tesoro del metodo della Conversazione nello Spirito. Inoltre, dall’aprile di quest’anno, la Chiesa cattolica in Svizzera può avvalersi di una Commissione nazionale per la sinodalità.

Il tema della donna nella Chiesa ha permeato tutti i discernimenti e le discussioni di questa Seconda Sessione del Sinodo mondiale. L’Assemblea ha messo in risalto il fatto che attualmente le donne continuano a incontrare ostacoli, poiché i loro carismi non sono pienamente riconosciuti nella Chiesa. Eppure, è normale che esse occupino anche posizioni di leadership. Tutti i partecipanti si sono resi conto dell’importanza d’implicare anche le donne nei processi decisionali. Il documento finale rileva come non ci siano “ragioni che impediscano alle donne di assumere ruoli di guida nella Chiesa: non si potrà fermare quello che viene dallo Spirito Santo. Anche la questione dell’accesso delle donne al ministero diaconale resta aperta”. Mons. Felix Gmür, Vescovo di Basilea e Presidente della Conferenza dei Vescovi svizzeri (CVS), se ne rallegra: “Le porte del diaconato femminile restano aperte. Questo è un segno di speranza. Passo dopo passo, continueremo il nostro impegno, con pazienza e perseveranza”.

Nel corso di questa Sessione si è discusso intensamente di un sano decentramento della Chiesa. In merito, due sono le domande cruciali: in quali ambiti, in futuro, si potrebbe prendere in considerazione una gestione decentralizzata? E chi decide di tali ambiti? Affrontare questi temi richiede il coinvolgimento di molte persone; si tratta di un compito teologico e canonico. Ecco perché il Papa ha istituito i dieci Gruppi di studio al fine d’esaminare tali complesse questioni. I partecipanti svizzeri hanno chiesto che i risultati di questi Gruppi di studio trovino ampio spazio nei vari Consigli sinodali. Tuttavia, la difficoltà è che questi Gruppi proseguiranno il loro lavoro sino alla fine del 2025, mentre l’ultima Sessione del Sinodo mondiale si conclude oggi.

Un certo decentramento si rende necessario anche perché i partecipanti al Sinodo hanno potuto rendersi ben conto di come la Chiesa sia sì universale, ma al contempo profondamente multiculturale. Il modo in cui il Vangelo viene annunciato e vissuto varia da una cultura all’altra. Durante una delle tante discussioni sinodali, Mons. Felix Gmür si è detto: “Ma… sono l’unico europeo di Rito latino a questo tavolo! La diversità di culture e di riti in seno alla stessa Chiesa è una ricchezza e, allo stesso tempo, una sfida. Questo dato di fatto contraddistingue pure il lavoro quotidiano del Servizio CVS migratio in Svizzera”.

In questa esperienza sinodale vissuta a Roma durante le due Sessioni, le conversazioni con i partecipanti provenienti da tutto il mondo sono state intense, rispettose e improntate all’ascolto dello Spirito Santo. Le sofferenze del mondo e le numerose guerre in corso sono state al centro delle discussioni, delle testimonianze, così come dei momenti di preghiera. Tutti i battezzati sono attori della Chiesa. Essi avanzano sullo stesso Cammino sinodale, ma non lavorano tutti allo stesso ritmo, bensì secondo il loro contesto culturale e politico.

La decisione presa da Papa Francesco di non pubblicare un’Esortazione apostolica post-sinodale è un segnale molto forte. Il documento redatto e adottato dal sinodo è stato messo in atto dal Papa mentre era ancora nell’aula sinodale, in modo da poterlo consegnare al popolo di Dio. Il Papa prende così sul serio i frutti del lavoro del Sinodo. Alla Chiesa in Svizzera non mancherà ora l’entusiasmo per lanciare le proprie azioni sinodali.

* La Svizzera aveva un solo delegato a questo Sinodo mondiale: Mons. Felix Gmür, Vescovo di Basilea e Presidente della Conferenza Episcopale Svizzera. Helena Jeppesen-Spuhler è stato delegata al Sinodo per l’Europa. Claire Jonard è stata facilitatrice dei gruppi di discussione del Sinodo, nominata dal Vaticano.

Contatto stampa: Julia Moreno / communication@eveques.ch